Breve storia dei settori dell'attività di ricerca e relative pubblicazioni
1963-1971: Lo studio dei ciliati planctonici: le Calpionelle
Catalano R. & Lima N. (1964) - Distribuzione di alcune Calpionelle nel Malm e nel Neocomiano di Castellammare del Golfo. Riv. Min. Sic. XIV, 82-84, 1-8, 1 tav.
Catalano R. (1965) - Calpionelle di Calabianca (Castellammare, Sicilia). Atti della Soc. Tosc. Sc. Nat., LXXII, 26, 3-26, 3 tavv.
Catalano R. & Liguori V. (1971) - Facies a Calpionelle della Sicilia Occidentale. Proceedings of the II Planktonic Conference, 167-209, 5 tavv.
Allemann F., Catalano R., Farès F. & Remane J. (1971) - Standard Calpionellid zonation (upper Tithonian-Valanginian) of the western Mediterranean province. Proceedings of the II Planktonic Conference, 1337-1340
Nel dettaglio, vengono prodotti e resi noti i risultati degli studi biostratigrafici sui depositi miocenici (pre Evaporiti) e pliocenici, volti alla individuazione della comparsa di microfaune a foraminiferi (comparsa di nuove specie e loro significato e della distribuzione di faune planctoniche in successioni plioceniche siciliane comparate a quelle di regioni italiane).
Ruggeri G., Catalano R. & Sprovieri R. (1968) - Considerazioni sulla distribuzione del genere Globorotalia nel Pliocene Siciliano. Boll. Soc. Geol. It., 87, 227-284, 1f.Ulteriori studi sulla stratigrafia del Neogene vengono ripresi negli anni ’90 anche con l’aiuto della stratigrafia sequenziale.
Durante il soggiorno a Princeton University, NJ, USA (1971-72) dove ha approfondito gli studi sedimentologici sui carbonati mesozoici sotto la guida di Alfred Fischer, si è originata una collaborazione scientifica con Bruce Heezen, Lamont Observatory, NY USA che gli ha consentito di prendere parte a crociere oceanografiche nel Pacifico occidentale e nei Caraibi(1972-75) e di studiarne i materiali raccolti (dragaggi, in particolare). Le ricerche di geologia marina iniziate nel Pacifico Occidentale, illustrando l'annegamento dei Guyots cretacei, sono continuate nell'area caraibica, con le crociere oceanografiche condotte sulle scarpate delle piattaforme Bahamiane, del Cayman Trench e della fossa del Portorico (vedi carta dei dragaggi).
Heezen B.C., Matthews J., Catalano R., Tharp M. & Rawson M. (1972) - The Geology of Western pacific Guyots. Geol. Soc. Am. Abstracts with programs, 4, n. 3 Colorado February 1972Lo studio e l'analisi di facies dei diffusi affioramenti carbonatici in Sicilia, iniziata negli anni '70 si sviluppò intensamente dalla fine del 1972 grazie al contributo di Bruno D'Argenio dell'Università di Napoli ed uno dei più profondi conoscitori delle facies carbonatiche mesozoiche, già studiate nell'Appenino meridionale.
Catalano R., Maniaci G., Renda P. & Urso G. (1973) - Un esempio di evoluzione sedimentaria nelle facies di bacino dei Monti di Palermo. La successione mesozoico-terziaria di Cala Rossa (Terrasini). Geologica Romana, XII, 151-175, 12 figg., 3 tavv.
1972-1978: Analisi delle facies e ricostruzioni paleoambientali di evaporiti e reefs del Messiniano
Bommarito S. & Catalano R. (1973) - Facies analysis of an evaporitic messinian sequence near Ciminna (Palermo, Sicily). Messinian events in the Mediterranean, 172-177, 1 cartina geologica
Catalano R. & Slaczka A. (1976) - Sedymentacja gipsoww basenie Ciminna (Polocna Sycylia). Kwartalnik Geologiczny T20, 2, 432-433
Schreiber B.C., Catalano R. & Schreiber E. (1977) - An evaporitic Lithofacies Continuum: Latest Miocene (Messinian) Deposits of Salemi Basin (Sicily) and a Modern Analog. In: J.H. Fischer editor, Reef and Evaporites. Concepts and depositional models, 169-180, 9 ff.
Catalano R., Sprovieri R., Ruggieri G. (Editors 1978) - Preface in Messinian evaporites in the Mediterranean. Erice Seminar, 1975. Mem. Soc. Geol. It., 16, 1976, 5-6. Rivedi e riporta
Catalano R., Renda P. & Slaczka A. (1976) - Redeposited gypsum in the evaporitic sequence of the Ciminna basin (Sicily). In: Catalano R., Ruggieri G. & Sprovieri R. ed., Messinian evaporites in the Mediterranean. Mem. Soc. Geol. It., 16, 1976, 83-93, 6 ff., 1 tav.
Pierre C. & Catalano R. (1978) - Stable isotopes (18O, 13C, 2H) in the evaporitic sequence of the Ciminna basin (Sicily). In: Catalano R., G. Ruggieri & Sprovieri R. ed., Messinian evaporites in the Mediterranean. Mem Soc. Geol. It., 16, 55-62, 1 fig., 1 tav.
Di Stefano E. & Catalano R. (1978) - Biostratigraphy, paleoecology and tectonosedimentary evolution of the preevaporitic and evaporitic deposits of the Ciminna Basin (Sicily). In: Catalano R., Ruggieri G. & Sprovieri R. ed. Messinian evaporites in the Mediterranean. Mem. Soc. Geol. It., 16, 95-110, 6 ff, 1 tab.
Lo Cicero G. & Catalano R. (1978) - Facies and petrography of some Messinian evaporites of the Ciminna basin (Sicily). In: Catalano R., G. Ruggieri & Sprovieri R. eds. Messinian evaporites in the Mediterranean. Mem. Soc. Geol. It., 16, 1976, 63-81, 11 fig.
Catalano R. (1979) - Scogliere ed evaporiti messiniane in Sicilia. Modelli genetici ed implicazioni strutturali. Lavori Istituto di Geologia di Palermo n. 18
Esteban M., Catalano R. & Di Stefano E. (1982) - Scogliere Messiniane a Porites nella Sicilia Sud-Occidentale. Rend. Soc. Geol.It., 5, 61-64, 7 figg.
Raccolta dei dati, elaborazione e pubblicazione dei primi risultati sulle rotazioni paleomagnetiche dei corpi strutturali costituenti la catena nella Sicilia Centro-Occidentale. Un approccio rivelatosi fondamentale per la definizione dell'evoluzione cinematica della Catena siciliana. Il lavoro del 1976 costituisce il primo esempio in Italia di applicazione delle misure paleomagnetiche ai corpi tettonici e alle ricostruzioni paleogeografiche. Le misure paleomagnetiche vennero effettuate anche sui terreni vulcanici mesozoici per definire le rotazioni di blocchi strutturali appartenenti a unità strutturali. Parlare dei campionamenti successivi.
Catalano R., Channell J.E.T., D'argenio B. & Napoleone G. (1976) - Mesozoic paleogeography of the southern Appennines and Sicily. Mem. Soc. Geol. It., 15, 95-118, 3 figs., 3 tavv.Questi studi mai interrotti saranno ripresi successivamente:
Avellone G., Barchi R.M., Catalano R., Gasparo Morticelli M. & Sulli A. (2010) - Interference between shallow and deep-seated structures in the Sicilian fold and thrust belt, Italy. Journal of Geological Society London, vol. 167, pp. 109-126Durante l'arco dell'anno di soggiorno di studi alla Rice University, Houston, Usa (1983-1984) ha avuto modo di approfondire con A. Bally le metodologie di sismica a riflessione per il riconoscimento delle strutture sepolte in terra e in mare. Da questo soggiorno, e nel quadro del nuovo approccio geologico e geofisico ai problemi delle Scienze della Terra, è nato un testo di geologia regionale preparato in collaborazione con colleghi di Houston (Elementi di Tettonica Regionale, Pitagora Editrice, 1985), testo a lungo consigliato agli studenti ed adottato in alcune Università italiane.
Durante il soggiorno alla Rice oltre a linee sismiche di varia provenienza (Appennino settentrionale, Golfo del Messico, etc.) sono stati studiati ed interpretati i profili sismici esistenti nell'area marina compresa tra il Banco Avventura e la scarpata Iblea nel Canale di Sicilia. I risultati sono stati presentati nel 1986 e successivamente.
Bally A.W., Catalano R., Oldow J. (1985) - Elementi di tettonica regionale. Pitagora Editrice, Bologna. 276 pp.
Catalano R. & D'argenio B. (1986) - Geology of the Northern side of the Sicily Channel. In: Seance Specialisee des Societes Geologiques de France et d'Italie, "Oceans", 23-24, Villefranche sur mer, 1,2,3 December 1986
Catalano R. (1987) - Northeastern Sicily Straits. Stratigraphy and structures from seismic reflection profiles. Rend. Soc. Geol. It., 9, 103-112, 6 fig.
L'Autore partecipò insieme a numerosi colleghi dell'Università di Palermo (coordinando i ricercatori delle discipline geologiche) alla preparazione delle Osservazioni al SIA del progetto preliminare del Ponte sullo Stretto di Messina presentato da Stretto di Messina S.p.A. Tali osservazioni furono elaborate (nell'ambito della procedura di pronuncia di compatibilità ambientale) dal Gruppo di lavoro tecnico promosso dalle associazioni ambientaliste Italia Nostra, Legambiente e WWF Italia con specifica Istanza ai sensi dell'art. 6 della L. n. 349/1986. L'adesione dei ricercatori fu entusiastica e l'impegno totale. Ci furono memorabili pubblici dibattiti con gli estensori del Progetto nelle sedi istituzionali.
Dopo la presentazione al Ministero delle Osservazioni, continuò il dibattito sul Ponte in convegni e confronti nelle sede istituzionali (Comune di Messina, etc.) con i responsabili della Società del Ponte. Quest'ultima che va ricordato era finanziata dallo Stato, (finanziamenti per alcune centinaia di milioni venne scritto), era guidata dall'Ing. Cucci diventato poi molto famoso per la sua gestione di Autostrade e successivamente in relazione al crollo del Ponte di Genova (2019).I responsabili della Società del Ponte erano spesso accompagnati da ricercatori dell'INGV (uno fra tutti il Dr. Valensise, noto sismologo calabrese e godevano dell'appoggio del Presidente dello stesso Istituto Prof. Boschi che si diceva favorevole alla costruzione. Come avviene in Italia, la vicenda Ponte cadde nell'oblio dopo il 2010, quando il Governo Monti decise di chiudere con le proposte interessate alla costruzione del Ponte. Nell'anno della Pandemia da Covid (2021) e con il Governo così detto dei Migliori è stata riesumato il secolare problema.
Le ricerche utilizzate per la stesura delle Osservazioni facevano parte, in quel tempo, delle indagini per la realizzazione del settore marino del Foglio 1:50000 Messina-Reggio Calabria. Questa parte del Foglio era stato affidato al Conisma con gara privata da parte di Ispra (Servizio Geologico), Responsabile Prof. Chiocci. La parte a terra era stata affidata all'Università di Catania (prof. F. Lentini). Non ci fu mai scambio di informazioni o collegamenti reali tra i ricercatori delle due aree. Nel 2008 la carta a terra, mai ufficialmente pubblicata da Ispra fu presentata al Convegno sul Centenario del Terremoto di Messina. La parte a mare, approvata dall'Ispra non è stata ancora pubblicata. Un quadro più preciso sarà riportato nei commenti che accompagnano le ricerche per il Progetto Carg.
I risultati di questa indagine condensati nella Relazione finale misero in luce la lacunosità e l'omissività della documentazione presentata da Stretto di Messina S.p.A. Nelle Osservazioni veniva richiesto al Governo del tempo la sospensione della procedura VIA.
Catalano R. (Coordinatore), Sulli A., Giammarinaro M.S., Agnesi V., Dimaggio C., Cusimano G., Di Cara A., Morabito E., Marra A.C., Barillaro B. (2003) - Quadro di Riferimento Ambientale. Aspetti geologici e sismologici. In: Ziparo A. et alii, Osservazioni al SIA del progetto preliminare del Ponte sullo Stretto di Messina e opere collegate a cura di ITALIA NOSTRA, WWF, LEGAMBIENTE, Roma, 19 febbraio 2003, 159-233.
Il più significativo obiettivo scientifico del Progetto Siripro era la ricostruzione dell'evoluzione geodinamica della regione lungo la quale si continua ad esplicare la collisione tra la placca Africana e la placca Europea, e, in particolare, la conoscenza della crosta profonda.
Il progetto fu finanziato interamente dal MIUR con "Fondi per le Agevolazioni alla Ricerca", nella misura di circa tre milioni di euro sulla base di una proposta, "Nuove metodologie per l'esplorazione SIsmica a RIflessione Profonda in Sicilia (SI.RI.PRO fu l'acronimo). Il periodo di preparazione della proposta (vedi presentazione al 32° Congr. Intern. di Firenze), di coinvolgimento delle altre strutture, della sua rielaborazione in seguito alle richieste del tutor (Esperto assegnato dal Miur) fino alla sua approvazione e al suo finanziamento fu piuttosto lungo (2003-2007).
Nell'autunno del 2007 iniziarono i lavori per l'acquisizione sul campo del Profilo sismico crostale e contemporaneamente si procedette alla raccolta dei dati geofisici (misure gravimetriche, magnetotelluriche, di sismica a rifrazione). Negli anni successivi vennero elaborati i dati e sviluppato il modello del software di elaborazione avanzata, depositato al Miur. Progressivamente ed in un continuo confronto pubblico (convegni, sessioni speciali, etc.) furono resi noti e dibattuti i risultati più importanti che portarono alla pubblicazione dell'interpretazione geologica del profilo sismico crostale e del Modello geologico dell'area della regione e delle aree contermini nel Mediterraneo Centrale. Con la realizzazione del Siripro si concludeva un lungo periodo di elaborazione e proposizione di un progetto che l'Autore (Proponente e Responsabile) aveva perseguito per parecchi anni.
Il Progetto Siripro si rivelò una operazione che, per le condizioni ambientali, i costi, la disponibilità dei Ricercatori appare, nell'attuale situazione della Ricerca (ed in particolare quella geologica), irripetibile.
Dopo la preparazione avvenuta con il contributo di coproponenti scientifici e industriali, il Progetto Nuove metodologie per l'esplorazione SIsmica a RIflessione Profonda (SI.RI.PRO) in Sicilia venne inoltrato al Miur nel 2003 e rielaborato nel 2004 dopo i suggerimenti del Revisore Prof. Bonafede. Successivamente vennero stanziati i fondi e le acquisizioni iniziarono soltanto nell'autunno del 2007. Per l'autore si realizzava il compimento del progetto scientifico nato nel 1986.
Nel progetto furono coinvolti con compiti ed obiettivi diversi, Ricercatori dell'Osservatorio Geofisico sperimentale di Trieste (OGS), del IGG (CNR) di Pisa, del CRES di Monreale, del Dipartimento di Geologia e Geodesia (DGG) dell'Università di Palermo e i tecnici della DGS Geotec addetti alla acquisizione, tramite esplosivi, dei dati sismici del Profilo.
Per ottenere i fondi necessari, il progetto SIRIPRO si proponeva di sviluppare una metodologia innovativa, finalizzata a migliorare l'analisi di dati ed informazioni, disponibili nel campo delle ricerche integrate di geologia e geofisica, indipendentemente dai luoghi di applicazione. Implicito obiettivo era anche quello di mettere a punto metodi innovativi di acquisizione, elaborazione ed interpretazione congiunta dei dati, suscettibili di commercializzazione in campo nazionale ed internazionale (software di interpretazione congiunta). Poiché si rendeva necessaria per la sperimentazione e la modellistica una base di dati reali venivano proposti: a) l'acquisizione di un transetto geologico-geofisico (Siripro 1) attraverso l'intera Sicilia (da nord a sud) e b) lo sviluppo di strumenti informatici che permettessero il rapido accesso al dato, la sua visualizzazione ed il suo confronto con altre informazioni disponibili nel territorio. Dal punto di vista scientifico si prevedeva di migliorare significativamente il dettaglio di conoscenza della crosta profonda nella regione siciliana, grazie all'uso di prospezioni congiunte di sismica a riflessione (elevata densità di campionamento ed adeguata energizzazione con esplosivi) gravimetria e magnetotellurica apportate in un territorio del quale era imprescindibile una approfondita conoscenza geologica di superficie. Ulteriori ricadute di carattere scientifico/sociale riguardavano l'individuazione di strutture sismogenetiche (ed il conseguente rischio sismico) di importanza litosferica, la ricostruzione dell'assetto geodinamico della regione in studio ed altre importanti verifiche geo-strutturali. Il progetto non trascurava le implicazioni nell'ambito dell'individuazione di risorse minerarie, di fonti energetiche (idrocarburi, circuiti geotermici) e di risorse idrologiche. I lavori pubblicati hanno già illustrato alcune delle importanti conoscenze scaturite dall'interpretazione del SIRIPRO 1 e i risultati costituiscono una base sulla quale potranno in futuro svilupparsi ulteriori ricerche.
L'integrazione tra le conoscenze delle strutture di superficie, derivanti dalla geologia regionale e le conoscenze acquisite sulle strutture di sottosuolo (derivanti dalla interpretazione della linea sismica, calibrata dai pozzi profondi e dai dati di sismica a rifrazione) hanno infine consentito di ricostruire la struttura crostale della Sicilia fino a notevole profondità.
Un gruppo di lavori pubblicati prima del 2009 si riferiscono alla fase di preparazione del Progetto e sono il risultato di presentazioni a convegni, meetings etc. Nel 2009 i risultati preliminari delle varie ricerche vengono presentati in una Sessione dedicata del GNGTS durante il 25° Convegno Nazionale dei Geofisici italiani. I dati nelle loro elaborazioni più avanzate sono stati pubblicati in tempi più recenti.
work in progress
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